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giovedì 13 ottobre 2016

Non solo "mountain"

Non solo MOUNTAIN...  perchè si puo' trovare la giusta energia, soddisfazione, gusto, anche percorrendo in MTB semplici strade pianeggianti, rive dei fiumi oppure strade secondarie di campagna per scoprire osservando tutti quei particolari e la loro storia, sfuggiti al veloce
transito. L'escursione odierna con meta alla TARABINA è forse rappresentativa proprio di questo pensiero; un luogo magico circondato dalla quiete lagunare che è a due passi o meglio ... a due pedalate dalla nostra cittadina eppure scarsamente frequentato dai cicloviaggiatori offroad: un ritorno al passato !. Da Lugo a San Lorenzo, passarella sul fiume Santerno per giungere alla porta ottocentesca del Ducato di Fabriago dove l'Achille nostro "condottiero per un giorno" ha cantato le sue lodi e la storia di questo borgo. Non si puo' non transitare da Campanile per ammirare quel capolavoro architettonico che si staglia verso l'alto ricordando a tutti la sua unica immensa bellezza e la sua venera età (romanica) proseguendo sulla strada "bassa" che sbuca nel centro di Conselice (Monumento alla Libertà di Stampa ).
La direzione verso Chiesanuova è quella giusta se si vuole giungere la Tarabina lo storico magazzino manifattura tabacchi e pileria e stoccaggio del riso; Un antico edificio, che appare già nelle carte del catasto del Regno d'Italia, la cui costruzione è sicuramente anteriore al 1877. Per l’insieme degli edifici legati alla manifattura del tabacco, la data di costruzione è successiva alle ultime grandi bonifiche del territorio, quando la Federazione delle Cooperative della Provincia di Ravenna acquistò una vasta area agricola, a nord ovest di Conselice appartenuta alla nobile famiglia ferrarese dei Massari. Dal 1924 al 1930 vengono costruiti la prima Boaria Selice e il grande essiccatoio di tabacco, che fronteggia il suggestivo essicatoio del riso, lungo la via Coronella. Ma la
sorpresa maggiore è stata quella di aver potuto visitare un museo interno (a pochi conosciuto) che ha raccolto tutte le strumentazioni in uso nei primi decenni del 900. Un viaggio a ritroso nel tempo.
Abbiamo dato seguito proseguendo la nostra pedalata verso gli argini del fiume Sillaro, Idice, e Reno che confinano con il Rifugio Faunistico di Vallesanta e le provincie di ravenna e Ferrara. Le Valli di Campotto sono ciò che rimane delle antiche Valli di Argenta e Marmorta e cominciarono a formarsi dal XII secolo, quando il Po di Primaro ormai pensile
ed ingombro di sedimenti, non riusciva più a ricevere le acqua dei diversi torrenti appenninici che qui affluivano. La zona umida di Vallesanta, a poca distanza dal Museo delle Valli, ha percorsi ciclo-pedonali (6 km) su manto erboso fino a raggiungere una torretta di osservazione che consente una splendida visione dall’alto sia della cassa di espansione che del prato umido e delle specie che frequentano questi ambienti. Veramente unica!.
Il ritorno è la parte più noiosa del percorso perchè interamente pedalato su strade secondarie asfaltate... San Patrizio, Ca' di Lugo... a casa!.


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