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domenica 23 ottobre 2016

Attorno al Bosco di Mesola

La giornata serena di sabato scorso - nel bel mezzo di una settimana piovosa - ci ha permesso di mettere in pratica la programmata escursione offroad al Bosco della Mesola, regalandoci piacevoli momenti al di là del semplice gesto sportivo. Achille - Condottiero-per-un-giorno - ci ha confezionato un percorso d'osservazione partendo di buona mattina proprio da uno dei simboli della regione del Delta del Po e cioè la Basilica di Pomposa con il suo svettante campanile nella verde pianura circostante. Ha qui inizio la nostra pedalata che alla fine sarà di ben 68 km (in MTB non sono pochi!!) ma che se percorsi di buona lena ti consentono appunto di eseguire un circolare differente e curioso. La seconda tappa è all'ingresso del Bosco ma soltanto per condividere le giuste informazioni su di esso, poi si prosegue in direzione nord verso un cimelio medioevale Torre Abate, opera di ingegneria idraulica all’avanguardia per il suo tempo, era posta sul canale di bonifica in prossimità del suo sbocco a mare. La chiavica era dotata di porte vinciane che,
sistemate nelle conche in acqua, si aprivano solo verso il mare permettendo il deflusso con la bassa marea e si chiudevano impedendo il riflusso con l’alta marea. Oggi l'edificio è circondato da uno specchio d'acqua e da vegetazione palustre, con laghetti e rappresenta una piacevole meta per un'escursione tra la natura.

Si pedala verso Santa Giustina e le strade secondarie che costeggiano i canali ex scoli che arrivano fino a Mesola... c'è il Castello da vedere da vicino. Quattro imponenti torri, mura merlate, grandi finestre fanno del Castello
una struttura a metà tra una fortezza e una dimora di lusso o Delizia. Pedaliamo lungo il suo perimetro affascinati dalla sua imponenza e immaginando cosa doveva rappresentare nella sua epoca: il simbolo assoluto del dominio estense.
Saliamo di buona lena sull'argine destro del rampo del Po di Goro.. ci attende un tratto di ben 20 km sulla ciclabile che conduce prima a Goro e poi Gorino. Argini, chiuse, canali e oasi naturali formatesi nella golena del grande fiume accompagnano le nostre pedalate verso i porti turistici e dei pescatori di Goro e Gorino, , laddove il Po si unisce al mare. La nostra intenzione è arrivare alla punta estrema dell'istmo dove è allocato il faro ma il transito è interdetto e quindi a malincuore facciamo ritorno a Goro percorrendo la strada "bassa" sotto all'argine, per evitare il vento che soffia ora contrario al nostro senso di marcia.
Attraversato il porto di Goro dove sono attraccate alle banchine centinaia di barche
volgolare, proseguiamo costeggiando il mare per entrare nel Bosco della Mesola ma senza adentrarci all'interno, fino a raggiungere il suo punto piu estremo quale è il Taglio della falce: un punto questo molto caratteristico in quanto dagli argini è visibile la Foce del Po di Volano con i caratteristici scanni. Qui le acque della Sacca di Goro si mescolano con quelle provenienti dall'entroterra. E' presente un ristorante ricavato da un capanno di pesca e un oratorio di culto Mariano, costruito nel 1905.
Siamo quasi al capolinea del nostro itinerario e facciamo ritorno alla Basilica di Pomposa percorrendo gli ultimi 4 km nella "larga" formatesi dalle terre emerse dopo la grande bonifica dei primi del 900.
Ora non ci resta di concludere splendidamente la giornata mettendo un "sacro" sigillo e oramai un modus operandi nelle escursioni firmate Ad Maiora Bike.... i piedi sotto ad un tavolo o ancora meglio una ottima degustazione di pesce al ristorante La Baracca di Volano, una ex chiesa del "700 con alti soffitti di legno ora convertita in luogo conviviale (voto 7). 

Alla prossima.

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